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Gay & Bisex

I pescivendoli - Seconda parte


di Membro VIP di Annunci69.it PassMatVoglioso
26.11.2020    |    1.274    |    2 9.8
"Approfitto del fatto che sembrano tramortiti per andare a farmi una doccia, torno in accappatoio e li trovo ancora lì ansimanti..."
Mi guarda con un sogghigno e strizza l’occhio…ci viene da ridere perché la situazione adesso sembra ridicola, io sul tavolo da pranzo a cosce aperte, lui in piedi davanti a me, nudo un calzino si e uno no, sudati e ancora col fiato grosso.” Ma davvero viene tuo fratello adesso?” “Che nun te va? È uno stallone bello focoso, abbiamo fatto sesso insieme varie vorte e mai nessuna s’è lamentata…certo l’avemo fatto con donne, abbiamo coinvolto le nostre ex e ce semo divertiti parecchio!!”. Mentre parla si avvia verso il divano e si rimette seduto, da maschio, a cosce aperte…È una visione magnifica, un manzo fantastico, fisico da pugile, coperto da tatuaggi di vario genere, peloso sul petto e sulle cosce, una selva di peli sul pube, imperlati di sudore e di sborra. Faccio per scendere dal tavolo per ricompormi ma lui mi ferma “Stai ferma lì, non ti muovere, quando entra deve vede’ la fica che t’ho appena scopato…nun te move…c’hai a sbora che sta a cola’…secondo me je pija un colpo a ‘sta visione!”. “Ma no, dai, fammi andare a lavare, intanto lo fai entrare, che so, parlate un momento, io mi ricompongo, ci beviamo un caffè…”. Si alza e viene verso di me bloccandomi sul tavolo “Ma che sei matto? E quando ce ricapita? Quando ariva te deve vede’ così a quattro de bastoni, tutta aperta pe’ esse’ scopata…Oggi, quando ha saputo che venivo m’ha preso pel culo da morì perché non pensava che me la facessi coi froci … e invece eccolo che viene! Nun je va giù che io scopo e lui no!” Non ho il tempo di ribattere che il citofono squilla. “Fermo qui, vado io” e va ad aprire. Il cuore mi batte forte, sono nudo sul tavolo come carne da macello, mi sento in trappola … impaurito ma anche un po’ eccitato. Anche il fratello è un bel bonazzo ma sono in due e veramente possono fare quello che vogliono. Sento la porta di casa aprirsi e richiudersi, loro si scambiano due parole veloci e arrivano da me. Vedo il fratello sgranare gli occhi alla mia vista e subito mi apostrofa “Ammazza che scena! Prima me apre la porta questo nudo, sudato e pure bello impiastrato, poi me trovo ‘sta zoccola a cosce aperte pronta pe’ esse’ scopata…Mortacci, ve siete dati da fa’, eh? Mai successa ‘na cosa der genere…frate’, che devo fa’?”. “Spojate, e fatte fa un bocchino…tanto pe’ inizia’ … poi se ‘o portamo sul letto e se lo scopamo a ripetizione!”. Non se lo fa ripetere due volte, si sfila le scarpe, via la felpa e in un colpo solo via anche pantaloni e mutande, rimanendo coi calzini bianchi di spugna. Ha un bel fisico anche lui, meno massiccio, più longilineo, tatuato abbondantemente anche lui, persino sul pisello. Il cazzo è meno largo di quello del fratello, sicuramente più lungo e ciondola con la cappella ancora coperta dal prepuzio su due palle belle grosse. Mi si avvicina e “Allora, mi fratello me dice che ti piace proprio tanto il cazzo…hai assaggiato il suo, ora prenditi pure il mio!” e mi sbatte la banana sulla bocca. Anche lui ha un odore magnifico, acre e pungente e con piacere mi metto all’opera. Lo bacio sulla punta e con la lingua titillo la pelle che chiude la cappella…lui ride divertito, non sembra fargli nessun effetto e allora lo prendo in bocca e con la lingua glielo scappello. “Wow .. ehi ehi, vacci piano…è delicato…je devi da’ er tempo de abituasse!!” Ma è chiaro che la cosa gli piace perché comincia ad indurirsi. Nel frattempo il fratello si è preso il cazzo in mano e comincia a segarsi mentre con l’altra mano mi tocca le chiappe e le tette. Non resiste e mi avvicina il suo pisello alla bocca. Ora sono due a farsi leccare e succhiare, mi alterno tra l’uno e l’altro, tutti e due tosti come rami di quercia. L’ultimo arrivato intanto mi fa scorrere una mano fino all’inguine, scende sotto le palle e mi sditalina il buco. “Ammazza com’è umido, senti come si agita la puttana appena je toccano la fica ... me sa che ancora c’ha voja de cazzo in culo, vero??” Ho la bocca piena e fremo di piacere quindi posso solo fare un mugolio di assenso. Si, è vero, sono stata scopata a dovere ma ancora non mi è bastato, ne voglio ancora, il mio culo ne vuole ancora! “Daje frate’, continua a farti sbocchinare che me vado a incula’ sta troia…la fica è ancora bagnata …l’hai riempita per bene e mo’ je do pure un’altra razione!”. Così, mentre il primo mi infila tutto il cazzo in bocca, l’altro si mette davanti al mio culo e poggia il cazzo sul buco! È meno paziente del fratello e con un colpo secco mi impala … per fortuna ero già lubrificata e aperta sennò mi avrebbe fatto un male cane! Sobbalzo perché comunque la delicatezza non è il suo forte ma lo prendo tutto. Per fortuna è meno largo del precedente ma essendo più lungo lo sento tutto dentro, a carezzare la prostata e gli intestini. Scopa con più vigore del fratello, è più forsennato e sbatte con forza dentro di me, sento le sue palle sbattere contro le mie chiappe e nella foga sento del liquido uscire dall’ano, sicuramente colpa dell’abbondante sborrata appena ricevuta. La posizione però diventa scomoda perché è più basso del fratello e per scoparmi deve stare in punta di piedi e oltretutto sbattendomi forte mi fa perdere la presa sul pisello che ho in bocca. “Rega’, così nun sto comodo, spostamose sul divano, te siedi sul cazzo a smorzacandela così te posso fotte’ a dovere mentre continui il servizietto a mi fratello!” e, senza aspettare risposta, mi prende praticamente in braccio, col cazzo ancora duro dentro di me, fa due passi indietro e quasi senza sforzo si siede e mi posiziona sopra di lui. In questa posizione è tutto dentro, me lo sento quasi fino in gola … è meraviglioso e comincio a cavalcare come un selvaggio. Il fratello si è seduto sopra lo schienale del divano, praticamente ho davanti a me la faccia dello scopatore e subito sopra il cazzo dell’altro …. Sono in paradiso, mi butto con avidità a sbocchinare quel magnifico pezzo di carne mentre il culo sta andando in fiamme. Sono in uno stato di eccitazione beata e non so quanto tempo passa, difficile contare i mugolii e le esclamazioni di godimento dei due ... mi accorgo solo che quasi all’unisono vengono, sparandomi di nuovo sborra sopra e sotto…e vengo pure io! Siamo sudati, col fiatone ma inebriati … Non mi era mai successa una cosa del genere, sono appagato ma non riesco a muovermi. Loro due cominciano a sghignazzare mentre uno si accascia sul divano e l’altro si rilassa, anche se è ancora dentro di me! Mi riprendo e cerco di alzarmi, finalmente mi libero dal palo che, ammosciato ma non ancora del tutto inerte, si accascia sul suo pube … escono ancora un paio di gocce che gli imperlano la corona del pisello. Approfitto del fatto che sembrano tramortiti per andare a farmi una doccia, torno in accappatoio e li trovo ancora lì ansimanti. Sento che l’attimo si è un po’ spezzato, un minimo di incertezza si è insinuata e cerco di trovare un modo per superare l’imbarazzo. Propongo una sigaretta, che accettano entrambi, mi siedo e, quasi timidamente, chiedo come si sentono. Sono tutti e due seduti nudi a gambe aperte con la testa reclinata all’indietro, a guardare un punto fisso del soffitto. Marco, il fratello arrivato per secondo, mi guarda serio e mi dice “Sto bene, grazie ... mi è piaciuto”. Ed io “Ti aspettavi che fosse così?”. Guarda prima me e poi Glauco e con un sorrisetto sornione ci spiazza dicendo “Beh, per la verità nun era proprio la prima vorta!! … Frate’, nun te l’avevo mai detto ma me li so’ già scopati un paio de maschietti … Così, per provare … continuo a preferire la fica ma ogni tanto … me piace dirazza’ (per i non romani: dirazzare = sviare dalla solita via)”. Io e Glauco cominciamo a ridere e questo allenta definitivamente la tensione e ci aiuta a parlare … mi raccontano le loro avventure con altri uomini e scopro che …. Se io non sono un santo neanche loro possono aspirare a diventare cherubini!! Finita la sigaretta mi chiedono di potersi lavare e gli fornisco due teli per asciugarsi e gli faccio vedere il bagno. “Ammazza – esclama Marco alla vista della cabina doccia – a fratè qua se ne potemo fa ‘n’antra de scopata, c’entramo tutti e tre … Vieni bello, vieni che me sa che ancora nun avemo finito con te!”. Non ci penso neanche per un momento e mi tolgo l’accappatoio con uno scatto da velocista … E quando mi ricapita!!!

N.B.: È di tutta evidenza che LA SICUREZZA non va mai sottovalutata…alcuni fatti sono stati “enfatizzati” per l’eccitazione del racconto ma MAI ho dimenticato il preservativo e le ovvie regole per preservare la mia e l’altrui salute! Non era mia intenzione trarre in inganno, se mi sono permesso delle “licenze” è stato solo per aumentare il tasso erotico del racconto.
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